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Cresce il biologico, Specialmente in Campania

Cresce il biologico nei mercati contadini. Pubblicata la classifica delle regioni con la più alta percentuale di produttori biologici nei mercati contadini

C’è anche la Campania fra le regioni nelle quali è cresciuta la voglia di prodotti biologici nei mercati contadini. Un canale di vendita che diventa sempre più interessante. Ad affermarlo la prima indagine su “il biologico e i mercati contadini” condotta da Ismea assieme a Coldiretti Bio e Campagna Amica. La classifica delle regioni con la più alta percentuale di produttori biologici nei mercati contadini sul totale vede in testa il Trentino Alto Adige (38 per cento), davanti a Calabria (29 per cento) e Campania (27 per cento). Seguono Friuli Venezia Giulia (26 per cento), Emilia Romagna (25 per cento) e Toscana (24 per cento).

Quasi un terzo dei prodotti biologici acquistati è rappresentato da frutta e verdura, che guidano la top five delle specialità più gettonate, davanti a pasta fresca e uova, formaggi, olio e miele. Il valore della spesa in prodotto bio effettuata nei mercati contadini e in quelli rionali ammonta oggi a quasi 150 milioni di euro, secondo Ismea.

L’Italia ha oggi la leadership Ue per il bio grazie alle 84mila aziende agricole attive sul territorio nazionale, più del doppio della Germania e un terzo in più della Francia. L’agricoltura biologica è arrivata a coprire 2,5 milioni di ettari (+4,5 per cento nel 2023 rispetto all’anno precedente), rappresentando un ettaro su cinque di superficie agricola nazionale, ormai vicinissima al target del 25 per cento da raggiungere entro il 2030 fissato dalla strategia europea nell’ambito della Strategia Farm to Form, con 6 regioni che l’hanno addirittura superato: Toscana 37,5 per cento, Calabria 36,5 per cento, Sicilia 30,7 per cento, Marche 28,2 per cento, Basilicata 27,6 per cento, Lazio 27 per cento.

“I risultati dell’indagine divulgata in occasione del Sana di Bologna mostrano chiaramente che le politiche di sviluppo del biologico in Italia e in Europa devono avanzare in maniera coordinata con le politiche locali del cibo” spiega Maria Letizia Gardoni, presidente di Coldiretti Bio. “Il biologico deve tornare a restituire piena centralità all’agricoltore e al suo ruolo di innovatore, sia nelle tecniche produttive che nelle dinamiche commerciali di filiera, rilanciando il rapporto diretto tra agricoltore e consumatore anche nel biologico, come elemento essenziale per uno sviluppo dei territori e delle comunità”.

L’acquisto diretto dal produttore è diventato il principale canale di approvvigionamento dei prodotti bio, davanti a supermercati e negozi specializzati. Una tendenza spinta dal fatto che proprio la presenza “fisica” degli agricoltori rappresenta una garanzia di qualità e autenticità di quanto si va a mettere nella borsa della spesa. Non a caso se si chiede ai consumatori quali siano i principali criteri di scelta del banco del mercato dove acquistare biologico, emerge che il motivo più frequentemente indicato al primo posto è la fiducia riposta nel produttore e nell’azienda agricola in generale, secondo l’indagine Ismea.

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